Itinerario d'accesso
L'"Abisso dei Colli Vecchi" e' raggiungibile percorrendo la S.S. Cadorna che da Romano d'Ezzelino porta a Cima Grappa. Tra il 25 km. ed il 26 km., prima della località "Cason di Meda", si gira a destra e si prosegue una carreccia che conduce in località' "Forcella Fortin", dove si lasciano le auto sul tornante della strada (1385 mt. slm). Appena sotto il tornante, parte un sentiero che scende fino ad un crocefisso ligneo e da dove, scavalcando i vicini reticolati, si prosegue lungo l'evidente sentiero che costeggia in quota i versanti meridionali dei "Colli Vecchi". Percorrendo il sentiero si giunge ad una selletta da dove, svoltando a destra, si scende per una bella ed erbosa valle cieca. Circa 50 metri prima dei grandi ingiottitoi, in una piccola conca carsica, si trova l'ingresso dell'"Abisso dei Colli Vecchi" (1348 mt. slm).
Descrizione della grotta
L'"Abisso dei Colli Vecchi" e' stato scoperto il 5 febbraio 1989 durante una battuta esplorativa sul Massiccio del Monte Grappa. Il parziale innevamento di quel periodo, rendeva più' facili eventuali scoperte di grotte. Infatti, già' da notevole distanza si poteva osservare un'evidente zona di scioglimento della neve ali ' interno di una piccola dolina riempita di sassi. Man mano che veniva asportato il materiale di riempimento, aumenteva progressivamente la corrente d'aria causata dalla differenza termica con l'esterno. Dopo alcune ore di duro lavoro, si sono potute iniziare le esplorazioni che a più' di due anni di distanza.regolarmente impegnano ancora oggi il gruppo.
Dal fondo della dolina d'ingresso parte un pozzetto di 5 metri, inizialmente stretto, che immette in un meandro in discesa il quale porta a -14. Alla base dello scivolo si apre un pozzo da 19 metri, stretto nella parte iniziale ma che va progressivamente allargandosi verso la base. Dopo aver percorso una decina di metri lungo una galleria di crollo, si arriva all'imbocco del pozzo dei "Budini molli" , cosi' chiamato perche'percorso da grandi colate calcaree per tutti i suoi sedici metri di profondita'. Dalla morfologia di questo pozzo e di quelli successivi, si nota che la cavita' e' una grandissima diaclasi e che i fondi dei pozzi non sono altro che grosse frane pensili. Alla base dei "Budini Molli", procedendo nella direzione opposta alla galleria precedente, ci si trova sul ciglio di un salto di 8 metri che porta al "Sasso in fora". Siamo a -53 e dopo aver sceso un pozzo da 25 metri si atterra su una cengia che da' la possibilità' di scegliere varie prosecuzioni. La prima esplorazione del ramo principale è continuata sulla verticale del pozzo precedente con un nuovo P40. Si prosegue Dal fondo della dolina d'ingresso parte un pozzetto di 5 metri, inizialmente stretto, che immette in un meandro in discesa il quale porta a -14. Alla base dello scivolo si apre un pozzo da 19 metri, stretto nella parte iniziale ma che va progressivamente allargandosi verso la base. Dopo aver percorso una decina di metri lungo una galleria di crollo, si arriva all'imbocco del pozzo dei "Budini molli" , cosi' chiamato perche'percorso da grandi colate calcaree per tutti i suoi sedici metri di profondita'. Dalla morfologia di questo pozzo e di quelli successivi, si nota che la cavita' e' una grandissima diaclasi e che i fondi dei pozzi non sono altro che grosse frane pensili. Alla base dei "Budini Molli", procedendo nella direzione opposta alla galleria precedente, ci si trova sul ciglio di un salto di 8 metri che porta al "Sasso in fora". Siamo a -53 e dopo aver sceso un pozzo da 25 metri si atterra su una cengia che da' la possibilità' di scegliere varie prosecuzioni. La prima esplorazione del ramo principale è continuata sulla verticale del pozzo precedente con un nuovo P40. Si prosegue Nel corso del 1990 sono state scoperte ed esplorate alcune nuove diramazioni trascurate l'anno precedente. Vicino all'ingresso, a circa -10, e stato disostruito l'imbocco di un meandro, operazione che ha permesso di esplorare il ramo della "Legione Straniera", cosi'chiamato per la notevole difficolta' nel percorrerlo e nel ritrovare la via per uscirne. Questo ramo, oltre che per il notevole sviluppo, e' importante perche' costituisce un by-pass per giungere al pozzo dei "Budini Molli". Anche quest'ultimo pozzo ha riservato alcune sorprese: sono stati individuati alcuni rami ascendenti, i cui ingressi si trovano a circa meta' pozzo. Altre diramazioni parallele sono state esplorate sotto il "Sasso in fora" e discesi fino a circa -110 metri. Altre probabili diramazioni sono state individuate a -120 metri e sono tutt'ora in fase di esplorazione.
Inoltre nel 1990 e' stata effetuata, dal fondo principale della grotta, una esercitazione della squadra CNSAS di Vicenza, durante la quale la barella e' stata recuperata senza particolari difficolta'.