Il Pantin - PetzlEsistono in commercio e nella pratica speleologica i bloccanti da piede che sono un valido aiuto nella risalita su sola corda in quanto consentono di tenere tesa la corda tra il piede ed il bloccante ventrale permettendo alla corda stessa di scorrere in quest’ultimo. Il primo ad entrare 
nel mercato è stato il Pantin della ditta francese Petzl ma attualmente abbiamo in commercio anche il bloccante da piede della ditta italiana Kong e si tratta del Futura Foot. Di tutte e due le marche sono a disposizione per il piede destro o sinistro.
Ma vediamo a cosa serve e perchè è utile usarlo.
Prendiamo una grotta armata da tempo ed ancora in esplorazione, con tanti pozzi e pozzetti ognuno con la sua bella corda tutta impregnata di fango ed anche un po’ gonfia per la forte umidità che la avvolge. Andiamo sul fondo, facciamo la nostra bella esplorazione e quando abbiamo finito tutti i materiali a disposizione e constatato che la grotta continua iniziamo la risalita tutti felici e contenti. Come detto i pozzi e pozzetti sono tanti e in ognuno di loro, per i primi tre, quattro metri, dobbiamo tirare fuori la corda dal croll con la mano perché, come detto, è tutta impantanata e non scorre; addirittura, nei pozzetti più piccoli la dobbiamo far scorrere con la mano per tutta la sua lunghezza. Pozzo dopo pozzetto raggiungiamo l’uscita e sicuramente, se abbiamo un minimo di allenamento, non siamo certo morti di fatica ma…quanta energia in più abbiamo sprecato? Se avessimo avuto con noi un bloccante da piede avremmo di certo risparmiato un bel terzo dell’energia che abbiamo impiegato per uscire dalla nostra bella grotta.
Futura Foot - KongNaturalmente il bloccante da piede va usato solamente su un piede mentre con l'altra gamba andremo ad usare la nostra solita staffa in modo da poter usare tutte e due le gambe ed è proprio qui il bello perché il nostro attrezzo è indipendente dalla staffa e ci consente una libertà di movimento molto ampia mentre avendo solamente le staffe per sollevarci saremmo limitati alla loro lunghezza.
Ad esempio, se in qualche frazionamento fatto male, con la gassa del nodo molto lunga, avendo solo le staffe saremmo costretti a sollevarci di forza per poter mettere la longe nel moschettone (lo so, la possiamo mettere nella gassa ma a volte, essendo caricata del nostro peso, si fa fatica a farlo) mentre con un bloccante da piede questo problema è risolto perché, essendo indipendente dalla staffa, possiamo portarlo all’altezza che ci serve e il gioco è fatto; altra bella dose di energia risparmiata. Altro vantaggio lo si può trovare nei pozzi lievemente inclinati, quelli in cui si è sempre con i piedi a contatto con la parete; qui, quando si ha un po’ si esperienza sull’uso del bloccante da piede, si può addirittura risalire come se fosse una sorta di scalinata, facendo piccoli passetti alternando una gamba all’altra. Molto utile anche all’uscita dai pozzi stretti in quanto consente di sollevarsi di più anche quando la maniglia è a fine corsa.

La SNS CAI non l'ha ancora omologato per i corsi di speleologia e nemmeno la SSI, perché si pensa sia meglio che gli allievi imparino a tenersi la corda da soli, tra stinco e staffa o tra i due piedi;
  • ma avete presente quanto arranchino gli allievi nei primi metri di risalita dei pozzi?
  • quante volte siete andati a tenere la corda tesa ad un allievo perché vi faceva pena?
  • quanta energia sprecano quando su un frazionamento, con la maniglia a fine corsa, non riescono a sollevarsi per sgravare il proprio peso dal croll?
  • e quanta ne sprecano all’uscita di un pozzo con l’imboccatura stretta?
Se il bloccante da piede fosse omologato per i corsi gli allievi troverebbero molto più affascinante la risalita su corda in quanto non uscirebbero dalla grotta sfiniti chiedendosi chi gliel'ha fatto fare. Male che vada, la prima volta che lo dimenticheranno a casa impareranno a tenersi la corda con il metodo tradizionale e questo non va assolutamente a mettere a rischio una risalita su corda.

Difetti: la fettuccia che va sotto lo stivale o lo scarpone, sulla quale si va a caricare il nostro peso nel momento in cui ci si solleva: è sottoposta a troppi calpestamenti quando, tra un pozzo e l’altro, si cammina in mezzo a pietre taglienti e sassi spigolosi e in breve tempo si può rompere. Le ditte costrittrici potrebbero rimediare sostituendo la fettuccia con un piccolo cavetto o piattina d’acciaio.
Altro difetto è che la molla del cricchetto, non essendo tanto forte, riempendosi di fango ha difficoltà a chiudersi ma si rimedia facilmente ripulendola prima di iniziare la risalita.