Biblioteca Geo CAI Bassano
Dimensione Buio
Storia e attività del Gruppo Grotte CAI Schio - 1930/1990
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Copertina del libro Dimensione Buio
Genere: Libri
Autore: Leonardo Busellato
Editore: Safigraf Editrice
Pagine: 528
Prezzo: € 40,00
Biblioteca: Biblioteca Geo CAI Bassano
Luogo di pubblicazione: Schio (VI)
Anno publicazione: 1991
Indice del contenuto
Scritto da Leonardo Busellato
Il Gruppo Grotte Schio -CAI festeggia nel 1990 il 60° anniversario di fondazione. Per ricordare questo ambìto traguardo abbiamo deciso di realizzare il presente volume che si propone due obiettivi: colmare la mancanza di una fonte unica di informazione sulle cavità della nostra zona, e raccogliere, anche se sinteticamente, il prodotto dell'attività di ricerca, di esplorazione, di documentazione e di studio realizzato dagli speleologi del G. G . S.-CAI in sessant' anni. Tutti i Soci rimangono comunque gli unici depositari del patrimonio di notizie e di dati qui riportati. La descrizione delle grotte, per motivi di spazio, è piuttosto stringata; ci siamo diffusi un po' di più su quelle che abbiamo ritenuto più importanti per lo sviluppo o per profondità, o su quelle inedite, o su quelle profondamente legate alla vita del nostro Gruppo. I disegni, come si potrà notare, presentano una certa disomogeneità di tratto e di stile; ma ciò è intenzionale, in quanto li abbiamo riprodotti nella stesura originale dell' estensore del rilievo. Gli unici interventi operati sono stati dovuti alla riconduzione dei rilievi a un formato più adatto alla riproduzione in stampa; sono state quindi riposizionate la pianta o l'alzato e sono state rinnovate alcune scritte per migliorare la leggibilità. L'area presa in considerazione per la descrizione delle cavità esplorate è quella a Nord della dorsale lessinea Priabona-Carega che, nel lontano 1930, veniva assegnata al nostro gruppo dall'Istituto Nazionale di Speleologia, previo accordo con l'unico Gruppo Speleologico Vicentino allora esistente, quello del CAI di Arzignano. Il territorio considerato è stato da noi diviso in zone che presentano una certa unità morfologica, e per ciascuna zona sono stati fissati dei punti di riferimento per itinerari ben definiti, in modo da dare all'insieme una funzione divulgativa e, per quanto possibile, turistica. Le grotte descritte sono grotte esplorate, del tutto o in parte, da membri del nostro gruppo. Dobbiamo precisare che, in seguito alla nascita di altri gruppi speleologici vicentini, sono state profondamente mutate le aree di ricerca, in un continuo adattamento alle aspirazioni e alle necessità di ciascun gruppo; quindi nelle zone da noi descritte sono state localizzate anche altre cavità la cui descrizione e divulgazione spetta agli scopritori. Un criterio analogo è stato seguito anche nella raccolta della bibliografia; infatti sono stati documentati gli articoli e le pubblicazioni, di carattere ampiamente speleologico, scritti dai nostri soci e le pubblicazioni di gruppi o di singoli autori quando queste riguardavano grotte alla cui conoscenza avevano contribuito anche i membri del nostro gruppo. Per quanto riguarda i dati folcloristici, abbiamo ritenuto opportuno riportare leggende o racconti, particolarmente interessanti e possibilmente poco noti, sempre riguardanti grotte o aree carsiche da noi visitate, tralasciando leggende che fanno riferimento a più grotte o che sono frammentarie o di ampia divulgazione.
Concludiamo questa premessa con un cenno sui criteri informatori della storia del gruppo. In essa, assieme ai dati storici raccolti con un certo rigore, presentiamo gli uomini che hanno fatto questa storia, e riteniamo che la parte ad essi dedicata sia la più importante. Sono gli uomini, infatti, i protagonisti che, svolgendo una mole notevolissima di lavoro, hanno raccolto per sé e per tutti coloro con i quali sono venuti a contatto, un meraviglioso bagaglio di sensazioni, di amicizie e di conoscenza; ognuno di essi si è espresso attraverso i mezzi più disparati: dall'immagine fotografica alle pubblicazioni, dalle conversazioni didattiche al disegno, dalle mostre speleologiche alla guida di comitive in grotta. Senza tema di smentita, possiamo affermare che attraverso tutti questi mezzi di espressione essi hanno realizzato un modo originale di fare cultura. Le motivazioni che spingono un essere umano a fare della speleologia possono essere le più diverse; tuttavia denominatore comune di tutti gli speleologi è il desiderio di conoscere, di impegnarsi nell'esplorazione di un ambiente che presenta forse la più vasta gamma di difficoltà: il buio, il fango, l'acqua, le grandi verticali, le frane, l'ignoto. Sono difficoltà molte volte al limite della resistenza umana, e il tutto senza pubblico; quindi vissuto soltanto dal protagonista, tutt'al più in compagnia degli amici di gruppo. E questo un modo di essere, temprato dal sacrificio, che diventa etica, disponibilità, impegno civile e sociale anche al di fuori della speleologia: nelle associazioni, nella pubblica amministrazione, sul lavoro; in una parola nella vita. In questa prospettiva abbiamo tracciato la storia del Gruppo Grotte Schio CA!.
Leonardo Busellato e Soci G.G.S.- CAI
Data inserimento: Sabato 26 Febbraio 2011 15:40