Ehm, ehm  ciao…mi chiamo Loch e sono uno gnomo…uno gnomo vero! Come tutti gli gnomi amo la natura e gli animali, lavoro il legno, raccolgo erbe selvatiche ma..…..abito sotto terra!
Ed è proprio lì sotto, in una grotta, durante uno dei miei usuali sonnellini, che ho incontrato per la prima volta un essere umano…buffo no?!
Conoscendo le abitudini degli uomini (ho letto molti libri in proposito…) l’ultima cosa che mi sarei aspettato quel giorno era proprio quella di incontrarne uno….anzi tre! Erano stranamente vestiti e in testa portavano una specie di ciotola rovesciata dalla quale spuntava un esile fiammella bianca.
Lì per lì avevo un po’ di timore ma poi ci siamo presentati (spelo…spele….ah, si, speleologi) e abbiamo chiacchierato a lungo. Devo ammettere che non avevo mai considerato, prima di quel momento, che l’uomo potesse avere tanto rispetto e passione per il sottosuolo (visto come tratta quello che sta “fuori”)…ma questi speleologi sono davvero “uomini speciali”! Esplorano  le cavità sotterranee attratti dalla magia del maestoso mondo che pochi fortunati conoscono.
Da quel giorno ci siamo incontrati altre volte e durante le nostre lunghe e scherzose chiacchierate è emersa una cosa che sinceramente mi ha riempito il cuore di gioia! Voi tutti sapete quanto noi gnomi amiamo i bambini (quante favole sugli gnomi vengono raccontate per allietare i sonni di questi cuccioli d’uomo!) e conoscere le iniziative che questi speleologi intraprendono con loro, stimolandoli ad apprezzare ed amare il mondo ipogeo...bhe…sinceramente mi ha sorpreso!
Mi hanno raccontato che incontrano i bambini in luoghi chiamati “scuole” e mostrano loro foto particolari (proiettate sui muri) di grotte e abissi. Illustrando il lungo viaggio dell’acqua nel sottosuolo, cercano di sensibilizzare gli “uomini del futuro” ad avere cura anche dell’ambiente circostante. Inoltre hanno creato una struttura lunga parecchi metri (una specie di serpentone  buio buio) che riproduce al suo interno gli aspetti essenziali delle cavità sotterranee: morfologia, suoni e animali ipogei.
I bambini, che ascoltano attentamente tutte le informazioni su come si formano le grotte e sugli animaletti che ci vivono dentro, sembrano apprezzare in modo particolare l’impegnativo percorso all’interno della “grotta artificiale”. Dotati di caschetto (la ciotola che fa luce) entrano nel modo sotterraneo simulato, e con grande soddisfazione degli speleologi, questi piccoli uomini riescono a vivere emozioni da autentici esploratori. Curiosità e stupore caratterizzano l’ignoto viaggio…e talvolta anche paura….ma l’esperienza serve a superare anche quella che per un bambino è una grande difficoltà: il buio!
Il tragitto è così coinvolgente che la richiesta dei bambini di rifare il percorso più volte non sorprende più gli speleologi. E chi l’ha detto che dai 4 ai 10 anni non si puo’ diventare un vero speleologo anche se la grotta non è…proprio come una “vera”?
Poiché è il mio grande sogno è di poter condividere la gioia dei bambini, i miei amici speleologi mi hanno portato alcune considerazioni scritte da loro a seguito dell’intrepida avventura….è bello partecipare all’entusiasmo di questi piccoli esploratori….leggiamo un po’ insieme che cosa ci dicono e chiudendo gli occhi proviamo ad immaginare l’immensa emozione di un bambino durante un esperienza simile….un viaggio tra le meraviglie del sottosuolo….

 Martina


Due settimane fa, un lunedì pomeriggio, sono venute a trovarci per spiegarci come sono fatte le grotte due speleologhe. Il loro scopo era quello di approfondire la nostra conoscenza .
Le speleologhe ci hanno fatto vedere delle diapositive. Abbiamo visto delle grotte, una richiama “Buso dea Rana” il cui fondo è pieno d’acqua. Le studiose ci hanno anche raccontato che c’è una cavità detta “Spaurasso” e chiamata così per una vicenda successa qualche tempo fa quando un ragazzo stava per entrarci ed un pipistrello lo ha aggredito.
Tutte queste grotte sono formate dall’acqua che circolando le ha modellate. Alcune sono riempite dalla sporcizia e gli speleologi sono andati a disinfestarle.
Gli speleologi hanno sempre a portata di mano del cibo nutriente (barrette di cioccolata, zollette di zucchero, ecc…).
Gli studiosi quando scendono ad esplorare le cavità portano sempre una provetta e una mascherina per esaminare l’acqua. In alcune grotte si sono formate delle fette di prosciutto chiamate così per la loro forma.
Gli animali di quelle grotte sono tutti di colore chiaro perché non sono esposti alla luce.
Chissà che meraviglia esplorare le grotte per loro!

 Augusto


Sabato scorso ho fatto un esperienza bellissima a scuola. Nella palestra piccola gli speleologi, che sono uomini che studiano le caverne, hanno costruito un cunicolo nero, hanno messo dentro sassi, animaletti finti, stalattiti e stalagmiti di cartone.
Ogni bambino ha indossato un casco con la lucetta sulla fronte ed è entrato strisciando per terra nel tunnel buio. Lungo il precorso si sentivano dei rumori: il verso degli animali, l’acqua che gocciolava ed a tratti scorreva.
All’uscita del cunicolo c’era un ventilatore che faceva tanta aria nel viso per farci capire che nelle grotte c’è vento.
E’ stato interessante provare ad entrare nella finta caverna! Mi è piaciuto parlare, con gli esperti speleologi, dell’acqua che filtra nelle grotte e che forma le stalattiti e le stalagmiti.
Augusto – sc. elem. “Mazzini “ di Bassano (Vi)

 Ilaria, Giorgia, Sara, Giulia e Francesca


Lunedì 2 marzo sono venute, nella nostra scuola, due simpatiche speleologhe che ci hanno fatto vedere delle diapositive di alcune grotte, degli animali che vivono in esse, le loro caratteristiche e l’inquinamento a cui possono essere sottoposte.
Innanzi tutto ci hanno spiegato che cos’è la speleologia: è scoprire, ispezionare nuove grotte e ripulirle dalla sporcizia presente. Gli speleologi preferiscono scovare nuove “buche” soprattutto e d’inverno, perché nelle stagioni l’erba e le foglie possono nasconderle mentre, quando c’è la neve sono più visibili.
E’ stato molto interessante scoprire come nascono queste grotte, non avremo mai pensato che fosse l’acqua a scavare in profondità ed a dare forme diverse. Voi vi chiedete: “Come fa l’acqua a trapassare il terreno?” Semplice! Dovete sapere che vi sono vari tipi di terreno: in questo caso si tratta del terreno carsico, che ha la potenzialità di assorbire l’acqua come una spugna.
In queste grotte, dopo molti anni, si formarono stalattiti, stalagmiti, cannule e fette di prosciutto di varia misura. Le ultime, di certo non sono da mangiare, è solo calcare che si è sviluppato in quella speciale forma. Il calcare, infatti, trasportato dall’acqua, si accumula nello stesso punto formando dall’alto al basso stalattiti, dal basso all’alto stalagmiti e queste due unendosi forma una colonna. Per la fetta di prosciutto accade, casualmente, che durante il loro sviluppo trovarono un granello di sabbia o di roccia e invece di crescere in lunghezza, si allargano.
La temperatura nelle grotte è molto bassa, non supera gli 8°. Qui vivono alcuni animali tra cui la cavalletta, vari insetti volanti, ragni, il pipistrello, il proteo… Quest’ultimo, come gli altri animali, è di color bianco a causa dei pochi raggi solari che arrivano nelle profondità delle grotte. Mangia piccoli insetti però può sopravvivere anche 10 anni senza cibo. Il proteo vive in piccoli stagni che si formano in alcune grotte con la pioggia che entra.
La cavalletta ha le gambe molto lunghe, il ragno, infine, è molto più peloso dei loro cugini della terra scoperta.
L’animale, però, più conosciuto e famoso per la sua bruttezza è il pipistrello. In realtà esso non è così cattivo e orripilante come si dice. E’ un semplice e normale animale. Esso, al contrario degli altri esseri viventi, di notte esce dalle grotte e vola nell’oscurità del cielo. Di giorno, invece,si rifugia nella grotta per riparasi dai raggi che lui non sopporta. Mantiene il suo colore nero-marrone.
Purtroppo, molti di questi animali muoiono a causa dell’inquinamento. Infatti i rifiuti che gli umani depositano nei prati inquinano si quell’ambiente, ma trasportati dagli agenti atmosferici, spesso finiscono nelle grotte. Così gli speleologi sono costretti, per il bene della natura, a occupare i loro giorni liberi a ripulire le varie “caverne”.
Così è finita la nostra giornata alla scoperta del favoloso mondo della natura. E’ stato stupendo!

 Barbara, Giacomo,Francesco, Gregorio e Matteo


Il giorno 2 marzo 1998, sono arrivate a scuola due ragazze che fanno parte del gruppo spleologico GEO C:A.I.
Ci hanno fatto vedere delle diapositive sulle loro esplorazioni e sulle caratteristiche che hanno le grotte. Nelle prime diapositive, era rappresentato l’altopiano di Asiago che comprende alcune montagne carsiche: cioè assorbono e lasciano filtrare l’acqua; con questo procedimento, in milioni e milioni di anni, si formano delle grotte.
In altre immagini erano rappresentate delle doline, cioè delle conche che possono essere di vario tipo: a fondo di scodella,
di imbuto, a fondo piatto e dolina di crollo. 
Nelle grotte sono presenti delle stalattiti e delle stalagmiti che unite formano delle colonne. Se sei in grotta vedi delle finte colonne, quelle sono delle cannule, cioè delle stalattiti in fase di trasformazione.
Nelle grotte ci sono anche delle fette di calcare, piatte e molto sottili, chiamate fette di prosciutto (NON COMMESTIBILI).
Le temperature all’interno non sono molto alte, infatti variano dai cinque agli otto gradi che non altera mai.
Anche nelle grotte vivono degli animali, soprattutto insetti; fra questi c’è il proteo che è un animale molto strano che può vivere anche dieci anni senza mangiare, le falene, i bruchi, le cavallette, ragni, millepiedi, coleotteri…
Tutti questi animali sono ciechi perché non escono mai dalle grotte per cui usano il tatto e l’olfatto per orientarsi.

 Classi 3° A/B/C


Venerdì 20 aprile sono venuti gli speleologi del gruppo Geo-CAI di Bassano nella nostra scuola. Siamo andati nella sala video a vedere le diapositive sul mondo delle grotte: la loro formazione, la loro scoperta, gli animaletti, i vegetali e i minerali.
Quindi siamo entrati nella grotta da loro simulata in palestra. Il primo e l’ultimo del gruppetto, formato da 3 compagni, indossavano il caschetto con la luce. Strisciando nella grotta abbiamo sfiorato rocce sporgenti, stalattiti, stalagmiti, sassi. Abbiamo visto pipistrelli, rane, ragni, topi, etc. Al termine della gotta hanno messo un ventilatore per creare la temperatura fresca e ventilata e come sottofondo sonoro una musica che imitava il rumore dell’acqua sottoterra.
E’ stata un’esperienza interessante e divertente e non vediamo l’ora di visitare una vera grotta: quella di Oliero a maggio.
Classi 3^A/B/C – sc. elem. Mazzini di Bassano (Vi)

 Alcuni alunni di classe 4°


Sabato 21 aprile 2001 sono venuti nella nostra scuola gli speleologi che ci hanno mostrato con delle diapositive il loro lavoro e come sono fatte le grotte. Dopodiché ci hanno fatto entrare in un cunicolo finto con degli insetti di gomma e stalattiti  e stalagmiti e alla fine un ventilatore. Mi sono divertito tantissimo!!

 Un alunno di classe 4°


Qualche giorno fa nella palestra della mia scuola avevano costruito una grotta all’interno della quale si trovano alcuni animali come:ragni, topi, rane, pipistrelli e bisce. Alle mie compagne non piacevano questi animali ma a noi maschi è sembrato un bel gioco, tanto che abbiamo rifatto il percorso più volte.

 Un'altro alunno di classe 4°


Sono entrato in un cunicolo.
Un giorno sono entrato in un cunicolo dove ho visto tante cose fantastiche. Ero un po’ impaurito, ma ero anche tanto curioso e mi sono addentrato sempre di più.
Il cunicolo era molto stretto e non tanto alto ed io ero costretto a camminare a gattoni e “scendendo più in profondità” diventava sempre più buio.
Ad un tratto, in lontananza, ho visto tante piccole luci colorate che sembravano lucciole, avvicinatomi, come per incanto, sono scomparse! Camminando ho udito una musica che proveniva da lontano ed un profumo di tante cose buone ed un raggio di luce. L’ ho seguito e finalmente mi sono trovato all’aperto nel bel mezzo di una festa dove c’erano tanti miei compagni. Ero molto contento ed ho promesso a me stesso di non avere più paura.