Rilievo della Grotta UrodCronaca di un ripristino ambientale.
Per il G. S. Geo CAI Bassano, la scoperta ed esplorazione di questa interessante cavità ha rappresentato un importante momento di riflessione verso un particolare fenomeno, quello dell'inquinamento ipogeo, che sempre più spesso viene registrato da chi come noi, impiega il suo tempo libero per lo studio dei fenomeni carsici e delle grotte.
L'ingresso della grotta Urod (che deve il suo nome ad un bell'esemplare di Salamandra pezzata rinvenuta nei pressi dell'imbocco della cavità) viene localizzato da alcuni soci del G. S. Geo CAI, grazie alla segnalazione del sig. Giuseppe Dalla Zuanna di Borso del Grappa nella primavera del '93. Viene ben presto organizzata un'uscita con il compito di effettuare un primo sopraluogo
e subito cominciano le brutte sorprese! L'imbocco di quello che in seguito divenne un pozzo profondo 8 metri è coperto da un grosso masso, posto naturalmente a sigillo della grotta da Ignoti.
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Il monolite viene rimosso non senza sforzi, ma subito una grande rabbia ci pervade, constatando infatti che la grotta è letteralmente colma di immondizie, tanto che non si riesce ad estrarvi neanche uno scarpone!
Siamo al contempo delusi ed esterefatti: sembra impossibile, intorno nelle zone limitrofe non esistono né malghe né alcun altro insediamento abitativo e non riusciamo a capire chi possa essere stato l'artefice di tale scempio.
Una forte corrente d'aria sfreccia tra bottiglie di plastica, sacchetti neri ricolmi di rifiuti d'ogni genere, una vera indecenza. Per la prima volta ci troviamo a scavare non tra i massi di una frana, ma tra incoerenti e puzzolenti agglomerati di rifiuti solidi urbani.
Occorre fare qualcosa, e subito! Dopo una riunione del consiglio direttivo del Geo, appositamente convocato si decide di informare della scoperta il Comune di Borso, che nella persona del Sindaco, Dott. Zilio Ziliotto, sempre attento alle nostre attività di studio e ricerca, mette a nostra disposizione uomini e mezzi.
Anche la stazione del Corpo Forestale dello Stato di Borso del Grappa, con la quale collaboriamo da alcuni anni, viene allertata e subito viene aperta "un'inchiesta" tra le popolazioni limitrofe al fine di individuare i responsabili. Nel contempo alcuni speleo del Geo, appoggiati da una squadra logistica esterna, riescono a vincere "l'immonda frana" che ostruisce per intero il pozzo e constatano che la grotta è inquinata anche più in profondità. La cavità, comunque è abbastanza ampia e a tratti veramente affascinante, è un vero peccato che il suo tratto iniziale sia stato ridotto così male.
In gruppo si decide che visto il considerevole sviluppo della grotta è il caso di tentare il suo ripristino ambientale, anche se il lavoro che ci aspetta e la quantità di rifiuti da recuperare ci spaventa! Tentar non nuoce. e noi tentiamo. Viene costruito un particolare sacco "balena" in PVC che fungerà d raccoglitore e programmate delle giornate di lavoro per le domeniche sucessive.
E' cosi che 13 speleologi del G .S.Geo CAI parancano all'esterno della grotta 400 Kg di rifiuti di ogni genere che vengono stoccati in capienti sacchi ermetici e trasportati in un punto di raccolta concordato con gli operatori ecologici del Comune di Borso.
Alla fine della giornata quando il sole sta per calare dietro i rilievi del "Col Campeggia", siamo riusciti nel nostro intento e la grotta è tornata al suo stato originario, il suo ripristino ambientale è soddisicuramente! Per quanto riguarda questa esperienza, è doveroso riconoscere l'impegno di coloro che nel gruppo si sono resi disponibili per un lavoro così importante e faticoso.
Speriamo da parte nostra di non doverci più imbattere in futuro in casi così eclatanti di inquinamento ambientale e non solo in grotta. Sta sopratutto a noi, soci del Club Alpino Italiano, abituali frequentatori dell'ambiente montano, far crescere nelle coscienze di tutti l'amore per la natura e il ripetto della sua integrità.
Descrizione
La grotta Urod con i suoi 80 m. di sviluppo spaziale e i 16 m. di profondità, è senza dubbio la cavità conosciuta più interessante del settore "Fossa Casata - Col di Serrai", sovrastante i ripidi e scoscesi dirupi del versante trevigiano della valle di Santa Felicita.
L'ubicazione dell'ingresso, posto al limite della profonda incisione della Valla S. Felicita, potrebbe spiegare la genesi della cavità, originatasi quasi sicuramente grazie ad un fenomeno di rilascio tensionale nella stratificazioni dei Calcari grigi del Lias. Le direttrici delle fratture tettoniche, poste ortogonalmente all'asse della stessa valle, sono orientate a SW, mentre le sopracitate stratificazioni dei calcari sono poste in leggero "reggi - poggio". Le fratture tettoniche generatrici sono state successivamente erose dalle percolazioni idriche provenienti dall'ambiente esterno, povero di substrato argilloso.
Presso "Sala della Snappa" si possono anche ammirare delle suggestive zone in cui il concrezionamento è assai sviluppato.
Occorre sottolineare inoltre che la grotta potrebbe riservare importanti sorprese. Un salto verticale, il cui imbocco risulta a tutt'oggi ancora inaccessibile è oggetto di energiche disostruzioni che speriamo portino a proficue esplorazioni di eventuali ramificazioni più profonde.
Itinerario d'accesso
Da Bassano si raggiunge la frazione di Semonzo di Borso del Grappa (TV). Da qui si imbocca la strada d'arroccamento "G. Giardino" che tortuosa conduce prima a Campo Croce e successivamente a Cima Grappa. Oltrepassata la trattoria al "Deltaplano", sita in località Col Puppolo (866 m), si incontrano le indicazioni per Malga Col Serrai (964 m). Giunti in prossimità della stessa, si lasciano le auto e si imbocca una stradina sterrata che si diparte nel retro della costruzione. Percorsa per un breve tratto discendente la dissestata carrareccia (non percorribile con le auto), si giunge ad una grande pozza d'alpeggio sita in un ampio slargo, da qui in leggera salita si continua per la stradina per un centinaio di metri finché si incontra sul suo lato destro un grosso masso, riportante la sigla "Geo CAI '93". Sotto il monolite si apre lo stretto ingresso della grotta Urod (località Fossa Casata, 945 m s.l.m).