Biblioteca Geo CAI Bassano
Atti e memorie della Commissione Grotte E. Boegan Volume XXXVI - 1998 |
Autore:
AA.VV.
Editore: Società Alpina delle Giulie
Pagine: 136
Biblioteca: Biblioteca Geo CAI Bassano
Luogo di pubblicazione: Trieste
Anno publicazione: 1999
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Indice del contenuto
FRANCO BESENGHI, UMBERTO TOGNOLLI – Relazione dell’attività della Commissione Grotte «Eugenio Boegan» nell’anno 1998 (116°) – pp. 5-14 FULVIO GASPARO – Stalita comottii n. sp., un nuovo ragno cavernicolo della Dalmazia centrale (Araneae, Dysderidae) – pp. 17-25 Stalita comottii n. sp. (sesso ignoto) viene descritta su diversi esemplari raccolti nella grotta “Pećina Vilenjača”, nel massiccio del Biokovo. La nuova specie è caratteristica per la taglia minuta ed è facilmente riconoscibile per la spinulazione molto ridotta delle zampe. Viene infne considerata la tassonomia del genere Stalita Schiödte, con la proposta di una suddivisione in quattro gruppi di specie, di cui è riportata la chiave dicotomica. ELIO POLLI – Storia delle ricerche speleobotaniche sul Carso classico – pp. 27-42 Nel presente contributo si è cercato di passare in rassegna tutti i botanici, gli speleologi ed i naturalisti che, nell’arco degli ultimi due secoli, si sono occupati in varia misura della fora e della vegetazione delle cavità del Carso classico. Vengono pure sottolineate le specie maggiormente signifcative, rare o del tutto inedite, individuate dagli stessi nel corso delle ricerche in alcune di queste cavità. EGIZIO FARAONE - La questione della carenza d’acqua a Trieste ed il Consiglio municipale provvisorio (1848-1850) pp. 43-74 La crisi del 1848 provoca un dissesto nell’amministrazione comunale sicché negli anni seguenti questa, pur continuando gli studi per costruire un acquedotto di portata sufficiente anche per i bisogni futuri di Trieste, può ricorrere solo a soluzioni provvisorie. Intanto il forte progresso delle comunicazioni facilita sia i viaggi in ogni parte dell’Impero che l’informazione: è in quest’ottica che vanno visti i successi degli esploratori dal 1850 in poi, in confronto all’isolamento dei precedenti studiosi di cavità. GRAZIANO CANCIAN, FRANCESCO PRINCIVALLE Caratteristiche mineralogiche delle argille di grotta del Carso triestino - pp. 75-90 Tramite la diffrattometria a raggi X sono stati esaminati 21 campioni di sedimenti argillosi raccolti nelle grotte del Carso triestino a profondità non inferiore a 50 metri. Sono state effettuate anche analisi chimiche in fluorescenza ed elaborazioni statistiche. I dati raccolti hanno permesso di concludere che in queste grotte esistono tre tipi di argille. Il primo (A) è il più abbondante ed è del tutto simile alla “terra rossa” di superficie. Si ritiene che sia filtrato entro le grotte dall’esterno. Il secondo (B) è caratterizzato dal colore giallastro ed è associato al livello delle “sabbie siltose” quarzose. Anche questo è di origine esterna, ma generalmente è più antico del primo ed è il più ricco di caolinite. Il terzo (C), che è il più scarso e formato da altissime quantità di minerali argillosi e da poco quarzo, può rappresentare il residuo insolubile della dissoluzione dei calcari, perciò è geneticamente collegato alla formazione della grotta. PINO GUIDI - Bibliografia speleologica della Commissione Grotte - pp. 91-132 Aggiornamento a tutto il 1998 della bibliografia della “Boegan”: oltre 750 voci, con indici per autori, materie e geografico. |
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Data inserimento: Mercoledì 23 Febbraio 2011 17:24
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